L'albergo diffuso, strumento di accoglienza
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L'albergo diffuso, strumento di accoglienza

 

26/07/2016

L'albergo diffuso, strumento di accoglienza


Un po’ casa, un po’ albergo. L’albergo diffuso è una tipologia ricettiva di nuovo conio, realizzabile nei borghi e nelle are rurali. Nasce dall’idea di utilizzo a fini turistici delle case vuote ristrutturate coi fondi del post terremoto del Friuli (1976). Il modello di ospitalità “albergo diffuso” è stato messo a punto da Giancarlo Dall’Ara, docente di marketing turistico ed è stato riconosciuto in modo formale per la prima volta in Sardegna con una normativa specifica che risale al 1998. In Piemonte, l’albergo diffuso è stato riconosciuto da un paio d’anni.  La progressiva e costante diffusione dell’”albergo diffuso” è dovuta principalmente all’attenzione di una parte della domanda turistica ai contenuti di sostenibilità e rispetto dell’ambiente proposte da alcuni luoghi di soggiorno. E’ in questo contesto che va collocata la natura propria di tale tipologia ricettiva. La naturale collocazione, pertanto, dell’”albergo diffuso”, riferendosi ad un modello ampio ed elastico definibile come “paese albergo”, vede privilegiare i piccoli centri storici ed i borghi e nuclei di antica formazione o gli insediamenti rurali o montani, pur non escludendo la validità di soluzioni legate a singole presenze significative in contesti diversamente urbanizzati. Casa Tamà a Masera, Ceaglio di Marmora, Locanda degli Elfi a Canosio, Villaggi Valle Elvo (Sordevolo, Graglia e Muzzano) sono alcuni degli alberghi diffusi esistenti in Piemonte.